Vai al contenuto Vai al menu principale Vai alla ricerca
ANNCSU_positivoColore2

Archivio Nazionale
dei Numeri Civici
delle Strade Urbane

Storia

Le tappe dell’ANNCSU

  1.  
     

    Fase precensuaria (ANSC) 2010-2011

  2.  
     

    Fase post censuaria di verifica e consolidamento dal 2014 (al 2020)

  3.  
     

    Fase post censuaria a regime dal 2015

  4.  
     

    Conferimento dati in ANNCSU 2022

  5.  
     

    Avvio a regime ANNCSU e attivazione servizi 2022

 

2010
Impianto dell’archivio utilizzando le informazioni presenti negli stradari DOCFA predisposti dall’Agenzia delle Entrate.
2010 - 2011
Integrazione, modifica e certificazione dei dati da parte di tutti i Comuni.
2012
Emanazione D.L. 179/2012 che ha previsto l’ANNCSU.
2014 - 2015
Nuova certificazione dei dati dell’ANNCSU da parte di tutti i Comuni italiani (in tale occasione i Comuni hanno dovuto analizzare e risolvere tutti i disallineamenti che Istat ha rilevato confrontando le banche dati di fonte comunale utilizzate durante il 15° censimento. Gli indirizzi confrontati dall’Istat sono quelli presenti nei seguenti archivi: stradari (ANSC + RNC), indirizzi di individui e famiglie (SGR), archivio degli edifici (EDI).
2016
Emanazione DPCM sull’ANNCSU.
2017
Predisposizione ed invio delle Specifiche tecniche dell’ANNCSU al Garante.
2021 (novembre)
parere del Garante sulle Specifiche tecniche dell’ANNCSU.
2015 - 2021
I Comuni hanno potuto aggiornare i dati dell’ANNCSU utilizzando le funzioni per l’aggiornamento a regime dell’Archivio.
2022 (maggio)
avvio attività di conferimento dei dati in ANNCSU

 

Con la convenzione del 21 giugno 2010, l’Agenzia e l’Istat hanno avviato una collaborazione finalizzata alla creazione dell’Archivio nazionale degli stradari e dei numeri civici (ANSC), il cui primo impianto è stato effettuato utilizzando l’infrastruttura tecnologica e i dati già predisposti dall’Agenzia per la costituzione dell’Archivio nazionale toponomastica, previsto, come da accordi con l’ex Cnipa (ora AGID), nell’ambito del piano e-government 2009-2012.

L’archivio risponde all’esigenza di avere un unico riferimento informatizzato e codificato, costantemente aggiornato dai Comuni, in grado di favorire la standardizzazione del dato relativo all’indirizzo.

Come indicato nella convenzione, in occasione delle attività propedeutiche al “15° censimento della popolazione e delle abitazioni”, previste dal Regolamento Anagrafico (DPR n. 223 del 1989), l’Istat ha chiesto ai 7.585 Comuni non capoluogo di provincia con popolazione inferiore a 20.000 abitanti, di completare e certificare il proprio stradario presente in ANSC. I restanti 509 Comuni capoluogo di provincia o con popolazione superiore ai 20.000 abitanti, alla data della stipula della convenzione, stavano già procedendo alla fornitura dei dati toponomastici direttamente all’Istat, nell’ambito del progetto denominato “Rilevazione numeri civici (RNC)”.

I servizi predisposti dall’Agenzia sul “Portale per i Comuni” hanno agevolato molti Comuni nell’informatizzazione dei propri stradari, soprattutto nel caso dei piccoli Comuni, che fino a quel momento li gestivano in modo cartaceo, e li hanno supportati negli adempimenti previsti dal Regolamento Anagrafico relativi alla tenuta e all’aggiornamento dei propri stradari e indirizzari, nonché all’invio degli stessi all’Istat.

Tali informazioni sono state utilizzate dall’Istat durante il 15° censimento.

Completato il censimento, l’Istat ha effettuato l’analisi e l’incrocio degli stradari e degli indirizzari forniti dai Comuni, prima e durante il censimento, e con la nota del 15/01/2014 ha chiesto a tutti i Comuni italiani di verificare i disallineamenti riscontrati tra le banche dati di seguito riportate, provvedendo, ove necessario, a correggere, integrare e validare i dati aggiornandoli alla situazione di fatto esistente alla data in cui il Comune effettua la validazione finale:

  1. Sistema di Gestione della Rilevazione (SGR): indirizzi della popolazione e delle abitazioni censite dall’Ufficio Comunale di Censimento (UCC)
  2. Archivio degli edifici: indirizzi degli edifici censiti mediante modello Istat/EDI dall’Ufficio Comunale di Censimento (UCC)
  3. Rilevazione dei numeri civici (RNC) (solo per i comuni capoluogo di provincia o con popolazione superiore ai 20.000 abitanti alla data del 1° gennaio 2008)
  4. Archivio nazionale degli stradari e dei numeri civici: indirizzi comunali pre-censuari (ANSC).

Le informazioni da validare erano costituite dall’insieme delle aree di circolazione e dei numeri civici situati nelle sezioni di censimento del Comune in indirizzo, così come definite nelle Basi Territoriali aggiornate con il Progetto Census 2010 e rese disponibili sul sito dell'Istat.

La richiesta effettuata dall’Istat era in linea con quanto previsto dal Regolamento Anagrafico (Dpr 30 maggio 1989, n. 223) e in particolare dall’art.45: “In ciascun comune l'ufficio preposto agli adempimenti ecografici deve curare la compilazione e l'aggiornamento dello stradario secondo le indicazioni fornite dall'Istituto nazionale di statistica”.

I dati validati dai Comuni in questa occasione hanno consentito di agevolare la transizione dall’ANSC all’Archivio nazionale dei numeri civici delle strade urbane (ANNCSU).

A seguito del parere rilasciato dal Garante per la protezione dei dati personali, l’Istat ha chiesto a maggio 2022 a tutti i Comuni italiani di procedere al conferimento dei dati relativi agli stradari ed ai numeri civici in ANNCSU.